giovedì 14 ottobre 2010

i nuovi appuntamenti del mese




Reading di Letteratura Inesistente

Mercoledì 20 ottobre 2010 all’Hula Hoop di Roma ci sarà il reading Let In (progetto di carlo Sperduti con la partecipazione di Daniela Rindi)

Le intenzioni di Let. In. sono quelle di fare entrare (let in) nella letteratura anche la letteratura che non esisterà mai; di ammettere (let in) che ciò che non esiste è cosa interessante: da evocare, da valorizzare e da far rimanere rigorosamente inesistente; di imbarcarsi in (let in) un’impresa del tutto gratuita per il solo piacere di giocare con la letteratura, atteggiamento purtroppo sempre più raro. Il funzionamento di Let. In. è molto semplice e accessibile a tutti:

1)Si prenda come bersaglio un’opera letteraria, che apprezziamo molto o che al contrario disprezziamo, e se ne modifichi il titolo attraverso sottrazioni, aggiunte o sostituzioni di lettere, anagrammi, giochi di parole o anche per semplice assonanza. Si faccia in poche parole quel che si vuole col titolo d’origine, a patto che esso rimanga abbastanza riconoscibile nel titolo ottenuto.

2)Si proceda allo stesso modo con il nome dell’autore e/o dell’editore (operazioni facoltative).

3)Dati i risultati delle due operazioni precedenti (o solamente della prima), si spieghi attraverso una recensione, una sinossi, un saggio, un riassunto, un’intervista, una lettera, un commento o quant’altro il contenuto del nuovo libro inesistente.

Si sarà così scritto intorno a un libro inesistente, evitando il fastidio di farlo esistere davvero.


Reading di Letteratura Erotica

Domenica 17 Ottobre 2010 alle ore 17 al Black Out di via Casilina 713, all’interno dell’evento “Pop Porn”, vi sarà il reading di Daniela Rindi insieme a altri autori. Vedere locandina

lunedì 11 ottobre 2010

sabato 9 ottobre 2010

Notte del lavoro. Anonima Scrittori con Daniela Rindi, Clemente Pernarella e Melania Maccaferri





La Notte del Lavoro nasce da un'idea di Antonio Pennacchi. Gli operai hanno sempre cercato di dare visibilità alle loro proteste recandosi in piazza oppure sfilando per le vie della città. Per la prima volta, la protesta vedrà un'inversione dei ruoli. A manifestare contro la perdita dei posti di lavoro in questa provincia saranno i cittadini. Lavoratori dipendenti, imprenditori piccoli medi e grandi, disoccupati e studenti, andranno in fabbrica per una manifestazione pacifica e creativa. La fabbrica in cui si terrà la manifestazione è quella più rappresentativa del territorio, la Nexans-Fulgorcavi.
In una zona delimitata, dentro la fabbrica dalle ore 19: videoproiezioni, mostra fotografica, dibattiti, musica, reading, artisti di strada.
Con la partecipazione solidale di: Antonio Pennacchi, Anonima Scrittori(reading), Gianfranco Pannone (Regista), Folk Road(irish music), Gronge(teknoPunkabaret) da Roma;

Corrugato su "Il territorio"12/10/2010


Il corrugato è...

Il corrugato non ho ben chiaro cosa sia, un tubo di plastica in cui passa un cavo elettrico credo, niente di più e non mi interessa neanche approfondire. Questo vale per molte cose della mia vita. Posso aggiungere che è una brutta parola, cacofonica, che la userei per offendere qualcuno, tipo “sei proprio una faccia da corrugato!”, o per chiudere una relazione come “tra noi è finita, c’è un corrugato che ci separa”. Posso però cercare di raccontare quale immagine mi richiama, cosa evoca o fa vibrare dentro di me.
Il corrugato mi mette i brividi, sarà per quelle “erre” centrali, una qualsiasi cosa corrugata la eviterei certamente, le girerei alla larga. Corrugato potrebbe essere anche uno strano animale da cortile che cammina muovendo la testa avanti e indietro a ritmo cor-ru-ga-to, come in una marcetta militare. Corrugato è anche il viso di un poeta che, con la testa tra le mani, pensa a quel maledetto verso che non s’incastra mai. Corrugato è uno strano tipo di vino che viene lasciato invecchiare su un carro sotto il sole. Che schifo.
Corrugato può essere un gioco di bambini disegnato per terra con il gesso, dove i grandi corrugati sono cerchi concentrici che non si devono calpestare. Corrugato è Dio quando si rende conto che bastava un giorno in più per cancellare tutto e dire che aveva scherzato. Corrugato è il cielo in una stanza, buonanotte fiorellino e maledetta primavera. Se proprio devo avere a che fare con un corrugato preferisco immaginarmelo come un nuovo paradiso, dove è possibile mangiare e bere a sazietà senza ingrassare mai. Corrugato è mio marito quando gli sfuggo dalle mani, è mia figlia che non ha risposte dalla vita.
Corrugato può essere una cosa triste o allegra, dipende dall’umore del momento. Per il mio cane sicuramente è un bell’osso gustoso da rosicchiare e per il mio gatto è il desiderio di vedere il cane cascare da un balcone del quinto piano. Potrebbe essere la vena dove passa il sangue che mi tiene in vita, o un binario del treno che indica la direzione e che io mi sono persa.
Corrugato è il tempo che non passa mai quando stai male o quello che fugge quando ti diverti, è la coda che trovi quando sei in ritardo, è la bestemmia che non volevi dire. Con un corrugato è fatto il corrimano della mia scala a chiocciola che lascia tutti stupiti, è quel nodo contorto che si spaccia per opera d’arte. Corrugato è il nome del mio profumo preferito, che ho scoperto essere stato tollerato a malapena, solo quando l’ho cambiato. Corrugato è il minestrone a pezzi che detesto, è il nuovo cartone animato della pixar in 3d, è la puzzetta di mia figlia per troppa cocacola. Corrugato è anche una faticosissima poesia:

Ed è subito serra

Ognun corrugato per la sua terra
trafitta da gas e non da sole
ed è effetto serra

Potrei andare avanti all’infinito, può essere tutto o niente, ma il corrugato rimane solo un pezzo di plastica in realtà, che guida e protegge fili di corrente. Il corrugato è corrugato e basta, diciamolo, e in fondo il suo nome gli sta proprio bene.