giovedì 16 dicembre 2010

Cime (di rapa) tempestose I puntata su Nuovo Territorio 14/12/10





Illustrazione di Bruno Di Marco

Cime (di rapa) tempestose
I puntata

Catherine era da tempo che non andava a trovare la sua amica Ellen in campagna, forse da più di dieci anni, da quando si era divorziata dal marito. In effetti, forse per quel motivo. Non poteva sopportare di trovarsi a contatto con una famiglia ancora felice, con bambini cane e gatto, il tutto circondato dalle aspre, ma affascinanti colline dello Yorkshire. Un antico casale su tre piani con le finestre rosse e un giardino che in realtà sembrava un parco, immense distese di brughiera che affacciavano dalla finestra, una distesa brulla che in inverno si confondeva all’orizzonte con la foschia azzurrina del cielo mattutino...questa l’ultima cartolina, l’intensa immagine che ha ancora negli occhi. Però ora era arrivato il momento, si sentiva nuovamente forte e pronta per affrontare l’amica con la sua vita placida e tranquilla, da “casa nella prateria”. Le indicazioni ricevute da suo marito, perché l’amica Ellen non ha ancora capito dove abita, sono piuttosto dettagliate ma preferisce in ogni caso viaggiare con la luce del giorno, decide quindi di partire verso le cinque del pomeriggio. Mentre è in macchina imbottigliata nel traffico e nei super alcolici mignon ripensa malvolentieri alla sua vita da single divorziata. È stufa, ci vorrebbe un uomo “vero” accanto, che si prenda un po’ cura di lei. Basta con avventure senza senso e tanto sesso! Vuole innamorarsi nuovamente…ma di chi? Quale uomo sopra i quarant’anni, bello, disponibile, ricco, intelligente e affettuoso è ancora solo? Se esiste è divorziato con figli, quindi anche lui con una vita bruciata, piena di dolori, odi, doveri e responsabilità verso l’ex moglie, in pratica un nevrotico, isterico, pedante e forse represso. Se invece è single, probabile che abbia qualche problema d’instabilità emotiva, o d’identità, o è uno sfigato pazzesco, o peggio impotente. Ad ogni modo è uscita dalla città finalmente e si prepara a prendere l’autostrada. Il bigliettino su cui ha appuntato le indicazioni è scritto male e di corsa, nemmeno lei capisce tanto bene quale uscita deve prendere, la prima, la seconda o la terza? Vada per la terza, almeno se sbaglia può tornare indietro. Dopo tre ore di viaggio abbondante si ritrova in aperta campagna ma nessuna indicazione precisa, solo una successione di paesi con nomi similari e neanche un’anima. Il buio è sceso da un pezzo e ha pure iniziato a piovere.

- Pronto? Chi parla?-
- Ellen sono io…
- Io chi?
- Io Catherine! Scema!
- Ah, Catherine…ma dove sei? Oramai sono le 9 di sera, ti avevamo dato per dispersa…
- Infatti, lo sono. Ho finito il credito e non ho il carica batterie in macchina
- Ma adesso da dove chiami?
- Da un telefono pubblico…sì Ellen, n’esistono ancora per fortuna! Ma non facciamo discorsi inutili, non ho abbastanza spicci, mi sono persa.
- Ma dove sei esattamente?
- Se lo sapessi non ti chiamerei no?
- Già…ma dammi un piccolo indizio, altrimenti come faccio ad aiutarti?
- Mm…vedo davanti a me una collinetta con una croce…
- La croce è azzurrata, con bordi bianchi e la parte destra è fulminata?
- Esattamente…
- Sei all’ingresso di casa nostra!
- Pure la croce hanno messo…
- Che dici Catherine?
- Nulla… arrivo, tra 2 minuti sono lì….
- Ah, Catherine, attenta ai cani…
- Cosa?...

Click.

Un abbaio di cani, urla e guaiti accompagnano il trillare del campanello di casa e Catherine va ad aprire la porta. Appare Catherine trafelata, con la lingua fuori, coperta di fango e la valigia in mano.

- Cazzo potevi dirmi dei cani…
- Te l’ho detto…
- Mm…Caspita che bella casa che hai!
- E’ sempre la stessa da dieci anni.
- Non me la ricordavo così.
- E’ identica….
- Va bene come dici tu…ciao Ellen sei cambiata… più bella!
- Sono sempre la stessa da dieci anni.
- A me sembri più bella
- Sono identica…
- Ok Ellen, dove posso posare le valigie?

Catherine si guarda attorno e ricorda chiaramente quando venne l’ultima volta col marito. Anche all’epoca si erano persi, per colpa sua naturalmente.
All’interno l’arredamento è assolutamente lasciato al caso, non c’è né logica né intenzione nella posizione di mobili e suppellettili, però questo disordine di gusto e colori danno all’ambiente un’impronta un po’ bohemien.

- Hai cenato Catherine?
- Sì non preoccuparti, un panino per strada…ma dove sono i tuoi figli e il marito?
- Hareton è andato a portare da un’amica la grande che starà fuori il week-end e la piccola Frances è già a letto.
- Che traffico!
- Già tutta vita…vieni Catherine, lascia la valigia in salotto, dormirai nel divano- letto stasera.
- Ma la camera degli ospiti?
- E’ diventata uno studio, o almeno dovrebbe essere.
- Perché dovrebbe?
- Perché quello stronzo di mio marito inizia sempre tutto e non finisce mai nulla!
- Ah…ok il salotto va benissimo.
- Senti Catherine domani mi devo alzare molto presto, ti dispiace se andiamo a dormire che per me è già tardi? Ci racconteremo domani…
- Ah…tutta vita!
- L’ho già detto io.
- Scusa marchesa, ma Hareton?
- Non ti preoccupare per lui, la strada per il letto la conosce…
- D’accordo…il divano letto è già fatto?
- Certo! Mica tratto male i miei ospiti!
- Ovvio…
- Ah Catherine dimenticavo, il cane dorme sempre in salotto, sulla sua cuccia. Attaccato al calorifero.
- Perché legato?
- Stasera è previsto un brutto temporale… domani ti spiego.
- Ok…e il gatto?
- Se non ti dà fastidio lui gira liberamente, solitamente ha i suoi angoli per dormire…
- Va bene, nessun problema, amo gli animali.
- Notte Catherine
- Notte Ellen.

(continua…)

giovedì 25 novembre 2010

Le X-Women a Roma il 2 dicembre con il reading NO PANIC





Le X-Women presentano il reading “No Panic” il 2 Dicembre 2010 a Roma 24 novembre


You Artist Live
Incontro di arte e letteratura

Giovedi 2 dicembre 2010
a Oblomov via Macerata, 58
(Quartiere Pigneto) Roma
Ore 21 e 30

Reading “NO PANIC”con le “X-Women” il collettivo letterario femminile di Roma

composto da: Luciana Cameli, Cristiana Longhi, Eva Clesis, Daniela Rindi, Ilaria Mazzeo e Solafia.

Ci sarà anche il vernissage e mostra della disegnatrice Maible.

Ingresso Gratuito.

La mostra durerà fino a Domenica 12 Dicembre 2010.

L’evento è organizzato dall’ Associazione Culturale Nazionale “You Artist”.

Per info: associazione.youartist@gmail.com - info@oblomovpigneto.com

www.youartist.info - www.xwomenblog.wordpress.com - www.oblomovpigneto.com

lunedì 15 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

reading Undiciparole il 13 novembre alla libreria Giusto Il Tempo!

http://perronelab.it/taxonomy/term/29



La collana Undiciparole prende il nome dall'omonimo forum, creato nel 2009 per iniziativa di un gruppo di appassionati di scrittura e lettura, che si incontrano in occasione dei reading delle antologie di PerroneLAB come autori di racconti o poesie.

La 'filosofia' del forum è quella del confronto costruttivo su ciò che si scrive, con spirito allegro e improntato al reciproco rispetto. Non autori o critici professionisti, dunque, ma lettori-scrittori.

Nel 2010 la proposta da parte di PerroneLAB di realizzare la collana, con uscite periodiche a cadenza ravvicinata, porta alla pubblicazione delle prime due antologie tematiche: “Quando avevo undici anni” (Luglio 2010) e “Capace di intendere e di volare” (Settembre 2010).

Si prevede di pubblicare, nel corso del 2010, non solo antologie collettive a numerose voci, ma anche monografie e lavori a più mani di pochi autori, tutti sviluppati nell'ambito del forum.

Interverranno:

DANIELA RINDI
ALBERTO CAPRARA
TIZIANA D'ESTE
TRAP
STEFANO MASCELLA
COSTANTINO QUARTA
PAOLA CHERUBINI

Libreria Giusto il tempo Via Cincinnato 3/b - 00175 Roma ::: VI Municipio ::: (Metro A: Porta Furba/Quadraro ore 19.30, sabato 13 novembre 2010

Per chi volesse partecipare alle iniziative, l'appuntamento è su undiciparole.forumfree.it.

http://www.facebook.com/daniela.rindi?ref=profile#!/event.php?eid=129081977146514

giovedì 14 ottobre 2010

i nuovi appuntamenti del mese




Reading di Letteratura Inesistente

Mercoledì 20 ottobre 2010 all’Hula Hoop di Roma ci sarà il reading Let In (progetto di carlo Sperduti con la partecipazione di Daniela Rindi)

Le intenzioni di Let. In. sono quelle di fare entrare (let in) nella letteratura anche la letteratura che non esisterà mai; di ammettere (let in) che ciò che non esiste è cosa interessante: da evocare, da valorizzare e da far rimanere rigorosamente inesistente; di imbarcarsi in (let in) un’impresa del tutto gratuita per il solo piacere di giocare con la letteratura, atteggiamento purtroppo sempre più raro. Il funzionamento di Let. In. è molto semplice e accessibile a tutti:

1)Si prenda come bersaglio un’opera letteraria, che apprezziamo molto o che al contrario disprezziamo, e se ne modifichi il titolo attraverso sottrazioni, aggiunte o sostituzioni di lettere, anagrammi, giochi di parole o anche per semplice assonanza. Si faccia in poche parole quel che si vuole col titolo d’origine, a patto che esso rimanga abbastanza riconoscibile nel titolo ottenuto.

2)Si proceda allo stesso modo con il nome dell’autore e/o dell’editore (operazioni facoltative).

3)Dati i risultati delle due operazioni precedenti (o solamente della prima), si spieghi attraverso una recensione, una sinossi, un saggio, un riassunto, un’intervista, una lettera, un commento o quant’altro il contenuto del nuovo libro inesistente.

Si sarà così scritto intorno a un libro inesistente, evitando il fastidio di farlo esistere davvero.


Reading di Letteratura Erotica

Domenica 17 Ottobre 2010 alle ore 17 al Black Out di via Casilina 713, all’interno dell’evento “Pop Porn”, vi sarà il reading di Daniela Rindi insieme a altri autori. Vedere locandina

lunedì 11 ottobre 2010

sabato 9 ottobre 2010

Notte del lavoro. Anonima Scrittori con Daniela Rindi, Clemente Pernarella e Melania Maccaferri





La Notte del Lavoro nasce da un'idea di Antonio Pennacchi. Gli operai hanno sempre cercato di dare visibilità alle loro proteste recandosi in piazza oppure sfilando per le vie della città. Per la prima volta, la protesta vedrà un'inversione dei ruoli. A manifestare contro la perdita dei posti di lavoro in questa provincia saranno i cittadini. Lavoratori dipendenti, imprenditori piccoli medi e grandi, disoccupati e studenti, andranno in fabbrica per una manifestazione pacifica e creativa. La fabbrica in cui si terrà la manifestazione è quella più rappresentativa del territorio, la Nexans-Fulgorcavi.
In una zona delimitata, dentro la fabbrica dalle ore 19: videoproiezioni, mostra fotografica, dibattiti, musica, reading, artisti di strada.
Con la partecipazione solidale di: Antonio Pennacchi, Anonima Scrittori(reading), Gianfranco Pannone (Regista), Folk Road(irish music), Gronge(teknoPunkabaret) da Roma;

Corrugato su "Il territorio"12/10/2010


Il corrugato è...

Il corrugato non ho ben chiaro cosa sia, un tubo di plastica in cui passa un cavo elettrico credo, niente di più e non mi interessa neanche approfondire. Questo vale per molte cose della mia vita. Posso aggiungere che è una brutta parola, cacofonica, che la userei per offendere qualcuno, tipo “sei proprio una faccia da corrugato!”, o per chiudere una relazione come “tra noi è finita, c’è un corrugato che ci separa”. Posso però cercare di raccontare quale immagine mi richiama, cosa evoca o fa vibrare dentro di me.
Il corrugato mi mette i brividi, sarà per quelle “erre” centrali, una qualsiasi cosa corrugata la eviterei certamente, le girerei alla larga. Corrugato potrebbe essere anche uno strano animale da cortile che cammina muovendo la testa avanti e indietro a ritmo cor-ru-ga-to, come in una marcetta militare. Corrugato è anche il viso di un poeta che, con la testa tra le mani, pensa a quel maledetto verso che non s’incastra mai. Corrugato è uno strano tipo di vino che viene lasciato invecchiare su un carro sotto il sole. Che schifo.
Corrugato può essere un gioco di bambini disegnato per terra con il gesso, dove i grandi corrugati sono cerchi concentrici che non si devono calpestare. Corrugato è Dio quando si rende conto che bastava un giorno in più per cancellare tutto e dire che aveva scherzato. Corrugato è il cielo in una stanza, buonanotte fiorellino e maledetta primavera. Se proprio devo avere a che fare con un corrugato preferisco immaginarmelo come un nuovo paradiso, dove è possibile mangiare e bere a sazietà senza ingrassare mai. Corrugato è mio marito quando gli sfuggo dalle mani, è mia figlia che non ha risposte dalla vita.
Corrugato può essere una cosa triste o allegra, dipende dall’umore del momento. Per il mio cane sicuramente è un bell’osso gustoso da rosicchiare e per il mio gatto è il desiderio di vedere il cane cascare da un balcone del quinto piano. Potrebbe essere la vena dove passa il sangue che mi tiene in vita, o un binario del treno che indica la direzione e che io mi sono persa.
Corrugato è il tempo che non passa mai quando stai male o quello che fugge quando ti diverti, è la coda che trovi quando sei in ritardo, è la bestemmia che non volevi dire. Con un corrugato è fatto il corrimano della mia scala a chiocciola che lascia tutti stupiti, è quel nodo contorto che si spaccia per opera d’arte. Corrugato è il nome del mio profumo preferito, che ho scoperto essere stato tollerato a malapena, solo quando l’ho cambiato. Corrugato è il minestrone a pezzi che detesto, è il nuovo cartone animato della pixar in 3d, è la puzzetta di mia figlia per troppa cocacola. Corrugato è anche una faticosissima poesia:

Ed è subito serra

Ognun corrugato per la sua terra
trafitta da gas e non da sole
ed è effetto serra

Potrei andare avanti all’infinito, può essere tutto o niente, ma il corrugato rimane solo un pezzo di plastica in realtà, che guida e protegge fili di corrente. Il corrugato è corrugato e basta, diciamolo, e in fondo il suo nome gli sta proprio bene.

domenica 26 settembre 2010

reading Parad 24/09/2010







Alla libreria Giusto il Tempo.

lunedì 13 settembre 2010

Altrateca i reading di Parad, Scrittori Precari, Let In e molti altri...





Programma 2010 dei reading alla libreria "Giustoiltempo" Via Cincinnato 3b - Metro Porta Furba) Roma.

10 settembre: mista, letture di Angelo Zabaglio&Andrea Coffami, Carlo Sperduti, Daniela Rindi, Franca Forzati, Luca Piccolino e Carolina Cutolo. Musiche di Carolina Cutolo.

24 settembre: PARAD (Anna Profumo, Aldo Ardetti, Rindi Daniela, Paola Acciarino, Bruno Di Marco)

15 ottobre: Scrittori Precari

29 ottobre: Let. In.

Tutti i reading sono previsti per le 19:30.

mercoledì 21 luglio 2010

giovedì 22 luglio Let. In e non solo... a Villa Gordiani


Giovedì 22 Luglio dalle ore 21.00 presso Villa Gordiani in via Prenestina angolo Largo Irpinia - Roma. Letture di: Carlo Sperduti, Daniela Rindi, Leonardo Battisti e Simone Ghelli.

mercoledì 14 luglio 2010

"Intolleranza" uscito su Il Territorio del 14/07/10




Intolleranza

-Avete pane azzimo?- L’inserviente mi guarda perplessa, -no, non è il nome di un animale, è un pane senza lievito, se fosse ebrea o intollerante come me, lo saprebbe!-. –No, non l’abbiamo!-, risponde scocciata, evidentemente non ebrea. Esco e riprendo la mia ricerca, -non si trova un cazzo in questa cittadina di merda!- penso tra me e me educatamente. Un grosso cane randagio mi guarda e sbadiglia, -si lo so, è più facile vivere da cani, che non avere problemi con i lieviti- puntualizzo al rognoso quadrupede.

Mi sa che anche oggi mi tocca saltare il pranzo. Non ho tempo per tornare a casa. Mi mette tristezza girare questa città, perché non c’è niente di bello da vedere. I negozi sono pochi e le vetrine stracolme di vestiti ordinari e volgari, non c’è illuminazione che metta allegria, a guardare le facciate delle case sembra di scorrere il museo degli orrori. Ogni palazzotto è decorato e imbellito da figure diverse, putti rosei o nanetti variopinti, colonne corinzie, finti architravi, una follia, un insulto all’arte e all’architettura! Eppure gli abitanti ne vanno orgogliosi, ma fanno male, sono quasi meglio le costruzioni anonime e squadrate di Mussolini, almeno sono coerenti.

Non parliamo degli abitanti…sembra che la bruttezza si sia data appuntamento in questo luogo. Va bene essere zotici, non avere cultura, educazione perché la maggior parte è povera gente, ma essere anche brutti no! Eppure a pochi chilometri da qui, hanno avuto i natali Manuela Arcuri, Tiziano Ferro! Mi siedo su una panchina al sole e faccio un gioco: apro e chiudo gli occhi facendo cadere lo sguardo sulla prima persona che passa…mai una bella faccia, non è possibile! E’ proprio il paese degli orchi. Alla scuola materna di mia figlia c’è una bambina, che tutte le volte che guardo mi viene da sorridere, assomiglia troppo a Fiona, la moglie di Shrek.

Ci rinuncio e continuo la mia marcia alla ricerca di qualcosa di commestibile, che non sia vietato. Da quando ho questo problema intestinale nutrirmi è diventato un inferno, peggio che fare il giro d’Italia in bicicletta. Troppi divieti, che paradossalmente mi hanno fatto pure ingrassare. Ma non mi devo lamentare, devo ricordarmi che c’è sempre qualcuno che sta peggio di me e devo rispettarlo, non lagnando inutilmente.

Entro in un alimentari pieno di gente, al banco c’è da prendere il numeretto, solo che me n’accorgo solo dopo dieci minuti. Quando sta per toccare a me, perché ho contato i presenti, una signora allunga il braccio sul bancone e con il numero novantasei fa il suo ordine. Io reclamo, -Lei signora è dopo di me!- -Ma io ho il novantasei, prima c’era il novantacinque e dopo di me il novantasette!-. Non fa una piega, conosce la numerazione, almeno quella da uno a cento. Non so se ritirarmi educatamente o mollarle un calcio negli stinchi e un cazzotto nello stomaco. Decido di non comprare la bresaola, alimento permesso, ma tanto non ho il pane azzimo, ed esco.

Forse faccio ancora in tempo a passare in posta, devo pagare la bolletta della luce. Davanti alla macchinetta dell’emissione dei biglietti pigio il mio tasto, -pagamento utenze- e una scia di foglietti esce ribelle da quella bocca. Completamente avvolta, scelgo il numero più basso, il centouno, conosco la numerazione, ma io da cento in su e mi metto in fila.

Ho tempo a sufficienza per guardarmi intorno, non c’è modo, sono tutti brutti. Dopo una fila interminabile che mi ha messo anche un po’ fame, tocca a me. La ragazza dietro al vetro mi fa degli strani cenni, io urlo –Ehhh?.. Non sento!-, -Non si accettano più numeri dal cento in poi!-. –Cosa?, ma se sono stata in fila per più di un ora, la macchinetta mi ha consegnato il numero centouno!-. –Mi spiace è la prassi, dopo il cento non operiamo più, poi c’è l’avviso attaccato fuori!-. La rabbia sta prendendo il sopravvento, devo decidere se andarmene dimessamente o afferrare la ragazza per il collo, e strangolarla dalla piccola fessura. Decido di evacuare la zona, tanto la bolletta può aspettare, esco.

Sono nuovamente per strada, oramai non ho più speranze di trovare il pane azzimo. Entro in una rosticceria e mi compro: due supplì, due arancini, tre fiori di zucca fritti e tre filetti di baccalà…al diavolo l’intolleranza!

martedì 6 luglio 2010

tutto quello che volete scoprire su Palchinparco!

http://palchinparco.blogspot.com/
cliccate e collegatevi al blog!

venerdì 25 giugno 2010

Palchinparco il 3 luglio!


SABATO 3 luglio 2010
I° EDIZIONE DEL FESTIVAL ARTISTICO-LETTERARIO
"PALCHINPARCO"
(Via Campoleone Tenuta 7, Aprilia, Latina)


In un’amena località dell’agro pontino si svolgerà una piccola Woodstock casereccia musical poetico letteraria immaginifica, una “all day long”, dalla mattina alla sera, da trascorrere sdraiati sul plaid ad ascoltare, esibirsi, mangiare, bere e divertirsi.
Lo scopo principale di PALCHINPARCO è quello di promuovere la letteratura italiana, dimostrando che esistono numerosissimi autori, per vari motivi non ancora noti o poco noti al grande pubblico, che svolgono con passione un’intensa attività letteraria e che percorrono con grande coraggio, dato che nel nostro paese l’ambito “artistico” in generale e quello letterario in particolare sembrano essere relegati a un ruolo del tutto marginale, il cammino della scrittura, raggiungendo in molti casi traguardi qualitativi notevoli e, proprio per questo, da valorizzare e incoraggiare.
PALCHINPARCO vuole dunque essere un primo tentativo di dare più visibilità a questi autori e alle loro opere.
Come suggerisce il nome dell’iniziativa, però, PALCHINPARCO non vuole limitarsi al solo campo letterario: vuole infatti promuovere anche le attività, non meno preziose e importanti, di musicisti, artisti dell’immagine e attori che si alterneranno su un palco in mezzo a un giardino. Saranno dunque ospitati laboratori di scrittura per bambini e ragazzi, dimostrazioni di arte orafa e pittorica, concerti, performance teatrali, proiezioni video.
Faranno da sfondo campi di grano appena trebbiati, alberi da frutta, cani e gatti.


Se sei interessato scrivi un messaggio di posta elettronica a:
palchinparco.info@gmail.com specificando il genere artistico in cui ti vuoi cimentare.

mercoledì 9 giugno 2010

Maggio Sermonetano 6 giugno 2010

 
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Anonima Scrittori al Maggio Sermonetano 2010




Primo Festival "Letteratura della strada". Accompagnamento musicale di D'Erme, Libanori, Spina. Bellissimo!

giovedì 13 maggio 2010

martedì 4 maggio 2010

venerdì 7 maggio primo reading di Letteratura Inesistente



Le intenzioni di Let. In. sono quelle di fare entrare (let in) nella letteratura anche la letteratura che non esisterà mai; di ammettere (let in) che ciò che non esiste è cosa interessante: da evocare, da valorizzare e da far rimanere rigorosamente inesistente; di imbarcarsi in (let in) un’impresa del tutto gratuita per il solo piacere di giocare con la letteratura, atteggiamento purtroppo sempre più raro.

gli autori: Carlo Sperduti, Andrea Coffami, P.A.R.A.D.(Anna Profumo, Aldo Ardetti, Daniela Rindi, Bruno di Marco), Simone Ghelli, Gianluca Liguori, Carolina Cutolo, Matteo Porretta, Leonardo Battisti.