sabato 10 novembre 2012

Lavoricidi Italiani. Romanzo Cooperativo.

Lavoricidi italiani (Miraggi Edizioni), romanzo cooperativo, che sarà presentato al Culturino Mercatale da Daniela Rindi e Stefania Conte sabato 22 dicembre alle 21:00. Le coordinate del locale:HULAHOOP CLUB (Via L. F. De Magistris 91/93, Roma), 18-23 DICEMBRE 2012, dalle 19:00 alle 2:00: sei serate di letteratura, musica e arte. "Venti persone, giovani uomini e giovani donne, dai 20 ai 40 anni. Diverse aspirazioni, competenze e necessità, un unico comune denominatore: vederle schiacciate. Dalla badante sottopagata alla laureata che deve accontentarsi di un impiego di centralinista part time, al dottorando che cerca di sfondare nella difficile giungla universitaria, colonizzata dai baroni. Venti storie di ordinaria frustrazione, di quotidiana lotta col mercato del lavoro, e con la vita. Venti storie che raccontano le illusioni e le disillusioni che stanno minando la salute mentale di tre generazioni di italiani. Storie in cui il confine tra vittima e carnefice si restringe fino a sparire, in un circolo vizioso che si autoalimenta e pare avere l’unica funzione di perpetrare un sistema, il Sistema. Lavoricidi italiani è la fase finale di un progetto nato nella profonda provincia d’Italia, lì dove poco più di un anno fa abbiamo dato vita allo Zaratan Clan, un collettivo di scrittura col pallino di voler incidere sulla società, tanto da prendere di petto un argomento tra i più scottanti, ma fin dall’inizio con l’ambizione di evitare le trappole della retorica e di superare lo status di libro di denuncia sociale, amara o spiritosa che sia. In Lavoricidi italiani le maschere della contemporaneità – sfruttato e sfruttatore, raccomandato e precario ecc. – entrano in scena come punto di partenza, non di arrivo, di un romanzo a pieno titolo letterario. Luoghi, situazioni e personaggi che rappresentano l’Italia, non in senso demoscopico, ma autentico, a partire dalla genuina diversità di punti di vista e stili degli autori. Abbiamo parlato di romanzo perché è questo che vanno a comporre le venti tessere di Lavoricidi italiani: un romanzo corale, di stampo cinematografico, in particolare ispirato alla poetica di Altman, i personaggi dei cui film, pur dibattendosi alieni gli uni agli altri, sono però sulla stessa barca, come appare chiaramente grazie all’espediente del cross over. La ricomparsa di personaggi ed elementi di un capitolo in uno o più capitoli successivi permette di aggiungere significati fuori tempo massimo, di modificare via via nel lettore l’idea di un dato personaggio, accadimento o prospettiva, e ha il pregio di conferire unitarietà a quella che altrimenti rischierebbe di avere il sapore di una mera antologia, trasformandola per l’appunto in un vero e proprio romanzo cooperativo. Buona visione!" curatori: Jonathan Arpetti e Paolo Nanni.